Pittore dell’anima, figlio del colore

Cesare Bruno, pittore torinese, nasce a Torino il 24 ottobre 1935, nel cuore di una famiglia dove l'arte era già sangue e respiro. 

Figlio dello scultore Rosario Bruno, artista classico e amico di Maestri come Manzù, Messina e Guttuso, Cesare assorbe sin da bambino il fascino profondo della forma, del colore, della materia che si fa emozione.


Autodidatta per vocazione, respinge con fermezza l'accademia e i suoi dogmi, scegliendo invece un cammino più intimo e libero: la pittura come poesia, gesto puro e visione interiore. Nei suoi quadri vibra una forza espressiva capace di raccontare sogni e sofferenze, memoria e desiderio. Un'arte che abbraccia l'osservatore, parlando con il linguaggio silenzioso delle emozioni.


Fu Rosario, suo padre, il suo primo e unico vero Maestro, al quale Cesare dedicò tutta la sua stima e una profonda, commossa ammirazione. 

"Poeta e critico", lo chiamava, custode di quell'anima antica che nelle tele di Cesare tornava viva, tra plasticità del segno e densità cromatica.